domenica 25 settembre 2016

CAMPIONESSA DI TETRIS


L'altro giorno riordinavo le cose sparse sul cassettone, mettendo vicino tutti i promemoria dei vari appuntamenti all'improvviso ho realizzato che era tutto concentrato il 23! Vedevo 23 ovunque: portare mio figlio dal dentista, poi portarlo alla prima lezione in piscina e poi appuntamento in agenzia immobiliare. Per 5 secondi mi sono bloccata presa dal panico, poi è subentrata la modalità da navigatore "ricalcola percorso" e mi sono organizzata. Uscita dal lavoro con un po' di anticipo ( per fortuna ho sempre delle ore in più da sfruttare nel momento del bisogno ) mi sono fatta trovare alle 15:55 puntuale davanti allo studio del dentista dove il mio bimbo è arrivato accompagnato dal nonno, in mezz'ora avevamo brillantemente superato il controllo. Abbiamo fatto una passeggiata fino al bar dove lavora la zia Silvia per recuperare dei documenti e poi siamo tornati a casa, mentre lui faceva merenda io ho preparato la borsa della piscina: accappatoio, costume, ciabatte, cuffia, cambio, necessario per la doccia. Ore 17:00 siamo usciti di casa ( lasciando dietro di noi un vero disastro ) e siamo andati in piscina, essendo la prima volta ho voluto arrivare in anticipo e abbiamo fatto bene. Ho scoperto che devo portarmi le ciabatte anch'io, quindi ho dovuto per quel giorno comprare le sovrascarpe, poi abbiamo occupato un armadietto, lui si è cambiato e siamo andati a conoscere la maestra Giulia. Ore 17:50 è iniziato il corso ed è arrivata mia mamma alla quale ho spiegato dove avevamo lasciato le nostre cose e dopo aver guardato un pochino il mio bimbo che sguazzava felice nell'acqua sono andata all'appuntamento in agenzia immobiliare. Sono arrivata spaccando il minuto alle 18:20. Ho portato tutti i documenti che dovevo ben divisi in cartelline trasparenti con inserito, in ognuna, l'elenco di quanto contenuto. Concordato che mio figlio restava a cena dai nonni alle 19:00 sono tornata a casa, cenetta a due e un po' di relax prima di sprofondare nel sonno. Sabato ho deciso di sbrigare subito gli impegni fuori casa: comune, biblioteca, spesa e poi mi sono dedicata alla casa, ho pulito tutto da cima a fondo incastrando nel mezzo anche i compiti, oggi finiamo matematica e finalmente ci rilassiamo un po' sul divano. Mi sento come se stessi giocando a tetris: incastra bene i pezzi e vincerai. Proprio oggi ho letto un link della 27 ora in cui una mamma anonima scrive a Beppe Severgnini dicendo che lei non ce l'ha fatta, non riesce ad essere brava in tutto: lavoratrice, moglie, madre. Mi viene in mente il film "Come fa a far tutto?" e il trailer del nuovo film "Bad moms", fare tutto non ed essere sempre perfette non si può, io ci ho provato, ma vi confermo che non è possibile perchè chiedere troppo a noi stesse significa autodistruggersi, significa finire a fare male tutto quello che facciamo. Ho sempre avuto la presunzione di potercela fare, mi ritengo una maga nell'incastrare gli impegni, ma per essere sempre perfetta avrei bisogno di giornate di 50 ore oppure dovrei non dormire la notte. NO. Non si può fare. Mi sono data delle priorità, mi sono imposta di non continuare a fare straordinari perchè poi finisce che sbaglio e allora è peggio per tutti, certi giorni lascio la casa in condizioni tali che sembra sia esplosa una bomba, ma magari quel giorno ho passato più tempo con mio figlio, a volte mi isolo per scrivere e portare avanti i miei progetti personali perchè credo che sentirsi realizzate ci aiuti a star bene con noi stesse e con gli altri, ma ogni tanto organizzo una cenetta con il mio compagno perchè la coppia non va trascurata, anche perchè senza di lui non potrei fare tutto quello che faccio. E' vero che la società non ci aiuta, io ho la fortuna di lavorare in un posto dove l'orario è elastico e nessuno storce il naso se prendo un permesso ( ore che comunque poi recupero ) ma non è così ovunque, io ho mio papà in pensione che mi aiuta e prima avevo gli zii, ma non tutti hanno familiari disponibili e baby sitter e asili costano ( sono anche consigliere comunale e posso dire che come amministrazione facciamo il possibile, ma anche noi dobbiamo seguire leggi che non sempre ci permettono di andare incontro alle esigenze di tutti ). Io faccio i salti mortali per cercare di dare il massimo al lavoro, per essere presente per mio figlio, per essere una brava compagna, amica, figlia, nipote, mi prendo del tempo per me perchè ho dei sogni che voglio realizzare e anche se ogni tanto ho dei momenti di sconforto la consapevolezza di fare comunque del mio meglio mi aiuta. So che non posso arrivare dappertutto e allora decido giorno per giorno dove voglio arrivare. Non so quante mamme leggeranno le mie parole, mi considero fortunata? Sì, lo sono, ma sono anche vicina a tutte coloro che non lo sono altrettanto. Io ho avuto mio figlio quando ancora andavo all'università, è arrivato, allora non è stato tutto rose e fiori, molte cose si sono sistemate solo ora, dopo anni di fatiche, rinunce e compromessi, ma anche di tante soddisfazioni. Se pensate di non poter fare tutto io vi dico: è così, non si può, ma ci si può organizzare per fare del nostro meglio e se in questo vi serve un aiuto scrivetemi, magari posso darvi una mano. Io lo spero!!

susygilmore@gmail.com 

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