sabato 2 settembre 2017

VACANZE ITINERANTI

Hola! Reduce da un viaggio in Spagna di dieci giorni e a seguire una settimana di lavoro abbastanza impegnativa torno pian piano ai miei ritmi. Sono sempre ospite dei miei genitori e presto vi potrò aggiornare sui lavori in corso nella nuova casa, nel frattempo parliamo ancora un po' di vacanze. Quest'anno il relax ha lasciato il posto a spostamenti continui e chilometri macinati a piedi andando a spasso per l'Andalusia e non solo. Dopo anni di assenza sono tornata a far parte del nostro vecchio gruppo vacanze che da anni si evolve, c'è chi abbandona e chi si aggiunge, ma resta pur sempre un gran bel gruppo, questa volta eravamo in 17 compreso il mio bimbo, unico del gruppo, che però si è inserito benissimo e ha tenuto duro dal primo all'ultimo giorno dimostrandomi ancora una volta che è un bambino davvero speciale. 

Per quanto riguarda il lato pratico vi dico come ci siamo organizzati partendo dal bagaglio a mano. Dovendo affrontare 10 giorni di spostamenti, cambiando 6 hotel, il rischio che la valigia non arrivasse mi aveva preoccupato un po' più delle altre volte in cui ho preso l'aereo perciò negli zaini ( mio e del mio bambino ) ho fatto stare: telefono, caricabatterie, portafogli, macchina fotografica, libri, gioco elettronico, ciabatte, pigiama, un cambio di vestiti, una felpa e una sciarpa contro il gelo da aria condizionata. Saremmo stati abbastanza pronti per affrontare un'eventuale sfortuna, che però non si è verificata. La valigia è stata studiata nei dettagli, dovendo imbarcare il necessario per due senza superare i 20 kg. gli abiti più ingombranti li abbiamo messi addosso: calzoncini di jeans, scarpe da ginnastica, maglietta e felpa. In valigia: due salviettoni sul fondo, 3 paia di pantaloni corti, due canottiere per ogni paio, quattro cambi per la sera ( due pantaloni e 4 magliette ), una borsa piccola ( in cui la sera mettevo solo telefono, fazzoletto, carta di identità con infilati i soldi e chiave della camera dell'albergo ), due paia di scarpe leggere, due costumi, calze e biancheria sui lati e negli angoli, la bustina con il necessario per il bagno ( i flaconcini reduci da altre vacanze sono utili per occupare poco spazio ), i solari, le medicine, nello specifico antistaminico e crema lenitiva perchè mio figlio ha "deciso" di riempirsi di puntini pochi giorni prima della partenza. Per dieci giorni l'ho spalmato di crema, gli ho dato le gocce e ho cercato di impedirgli di grattarsi, soprattutto la notte andando incontro a poche ore di sonno rispetto a quelle preventivate. Abbiamo camminato molto, ma spesso nella giornata erano previste più tappe per cui ci si riposava un po' in pullman, nelle ore più calde noi restavamo in albergo per far fare al mio bimbo ( e fare anche noi ) un pisolino, spesso la sera mangiavamo in albergo o comunque nelle vicinanze per poter andare a letto presto ed essere pronti ad affrontare il giorno successivo. Tra caldo, litri e litri di acqua, crocchette di pollo e gelati, monumenti e magliette delle squadre spagnole, sono passati i primi giorni in Andalusia. 

 

Poi ci siamo spostati a Valencia, bellissima città e soprattutto molto vivibile, ve la consiglio assolutamente, c'è tutto: antico, moderno, vita mondana, spiaggia e soprattutto biciclette da noleggiare. La città è servitissima di piste ciclabili, si passa tra parchi splendidi e si arriva fino al mare, è rilassante, si pedala in sicurezza e per visitare la città con dei bambini è l'ideale. 



Tappa finale, accompagnata da un po' di ansia, Barcellona. Pochi giorni dopo l'attentato la città continuava la solita vita, io ho avuto un po' timore nei posti più affollati, ma per fortuna non è successo più nulla. 




Il bilancio finale di questi giorni è sicuramente positivo, se vi dovesse capitare di fare vacanze itineranti con bambini al seguito vi consiglio di preventivare dei diversivi, di assecondare le loro richieste di mangiare anche negli orari più strani e di fare delle pause per farli riposare. Sembra scontato, ma può venire la tentazione di pretendere che i nostri figli accettino tutto quanto gli proponiamo senza reclamare o che siano entusiasti quanto noi delle meraviglie architettoniche delle città. Mio figlio è stato felice di poter stare sul pullman, poi in bicicletta, in metropolitana,  gli è piaciuto affiancare chi di volta in volta ci ha fatto da guida, ha sperimentato gli auricolari per ascoltare le spiegazioni di quello che vedevamo ( e ovviamente non ha ascoltato tutto, ma è stata una novità ), si è goduto un pomeriggio in spiaggia e gli ultimi giorni aveva l'obiettivo di camminare per poter tornare nella casa che avevamo affittato per fare il bagno in piscina, in certi momenti gli ho fatto fare il reporter dotandolo di macchina fotografica, lui ha chiacchierato con tutti, li ha fatti giocare nei viaggi più lunghi e li ha fatti ridere con le sue battute. Si è meritato tre magliette e soprattutto la visita al Camp Nou di Barcellona, credo che non si dimenticherà di questa vacanza e io nemmeno. Ci siamo messi alla prova e posso dire che l'abbiamo superata. Non è stato facile, ma alla fine siamo stati tutti soddisfatti, stanchi, ma soddisfatti. Fare vacanze un po' impegnative con i bambini si può, l'importante è essere consapevoli di dover collaborare tra adulti, di dover essere più pazienti del solito,  imparare a bilanciare le necessità dei più piccoli con quelle dei grandi, se siete in gruppo non pensate di poter fare tutto quello che fanno gli altri, mettete in conto che dovrete rinunciare a qualcosa, ma se saprete andare incontro ai vostri figli loro vi ricompenseranno con una resistenza che non potete nemmeno immaginare. 

Vi saluto con un brindisi, a queste vacanze e a tutti coloro che ne hanno fatto parte, cin cin!


Nessun commento:

Posta un commento